Benessere organizzativo: come il tuo ufficio può fare la differenza

In un mercato che si evolve sempre più velocemente, l’attenzione delle aziende necessita di focalizzarsi non solo sull’ambiente esterno, ma ancor più al proprio ambiente interno, perseguendo il cosiddetto benessere organizzativo, ovvero la capacità di promuovere e consolidare il benessere fisico, psicologico e sociale dei propri dipendenti: la chiave di svolta per essere sempre più competitivi.
Raggiungere il benessere organizzativo significa dapprima porre l’attenzione sul vero motore delle aziende – le persone – così da influenzare positivamente la loro salute e incrementare le performance produttive.
Come si può intervenire sul benessere delle persone?
Sono molte le azioni che un’azienda può avviare nei confronti dei propri collaboratori. Una delle più impattanti è organizzare e ottimizzare gli spazi aziendali sviluppando nuove strategie per coinvolgere i dipendenti.
Sono i dipendenti stessi a manifestare sempre più il bisogno di essere connessi, di essere inseriti in una comunità più che in un’organizzazione, ma soprattutto di vivere un’esperienza che vada oltre alla propria postazione di lavoro.
La vera sfida allora è creare luoghi di lavoro che promuovano la sicurezza e l’inclusività, intervenendo sulla costruzione di una nuova generazione di uffici che cambino radicalmente la percezione lavorativa dei dipendenti.
La parola chiave è “coinvolgimento”
Questa parola magica prende vita nel momento in cui i dipendenti sono immersi nel proprio lavoro, quando sono mossi dall’entusiasmo, rispondendo in maniera proattiva e positiva alle sfide che il lavoro offre.
Tuttavia, sono ancora molte le aziende che non guardano all’interno delle proprie mura, a differenza delle organizzazioni che, invece, puntano a coinvolgere i propri dipendenti creando un’esperienza vera e propria all’interno dell’ufficio.
Esperienza che è il risultato dell’interazione tra cultura, tecnologia e ambiente fisico di un’organizzazione, come sottolinea Jacob Morgan, autore di best-seller internazionali, all’interno del suo libro “The Employee Experience Advantage: How to Win the War for Talent by Giving” (2017).
Cultura e tecnologia influiscono sulla percezione che i dipendenti hanno del luogo di lavoro e l’ambiente fisico rappresenta la chiave di congiunzione che permette di fornire uno scopo e di valorizzare il lavoro di ciascuno.
Quando un’azienda adotta questo approccio allora si possono raggiungere prestazioni organizzative ottimali.
Ambiente di lavoro e performance
Raggiungere il benessere organizzativo è frutto di una strategia mirata che pone principalmente il focus sull’ambiente di lavoro.
Un luogo di lavoro che non favorisce il benessere, infatti, incide in modo negativo sulle prestazioni dei dipendenti, creando disagi e ripercussioni negative sulle loro performance.
Spazi di lavoro e uffici non organizzati determinano anche l’incremento dello stress, che secondo lo studio di Wrike condotto su circa 1.600 dipendenti, impatta sul 94% delle persone.
Ma vale la pena riprogettare gli spazi e il design di un ufficio per apportare cambiamenti radicali al benessere dei dipendenti?
Secondo un rapporto del World Green Building Council volto ad esaminare gli impatti degli interventi da parte delle aziende statunitensi sugli spazi di lavoro, ha evidenziato che il 69% di queste ha riportato sostanziali miglioramenti nella soddisfazione e nel coinvolgimento dei dipendenti.
Non solo, queste aziende hanno ottenuto benefici come:
- Tassi di assenteismo inferiori
- Produttività incrementata
- Più collaborazione tra i dipendenti
Quindi la risposta è sì, vale la pena riprogettare nuovi uffici e intervenire sull’esperienza in azienda.
Si stima, infatti, che le persone abbiano il 12% di probabilità in più di dichiarare di essere soddisfatte del proprio lavoro quando percepiscono autonomia e libertà all’interno del contesto d’ufficio.
Ecco perché sono sempre più ricorrenti i luoghi di lavoro “open space”, ovvero spazi fisici che favoriscono la condivisione e la collaborazione tra i dipendenti.
Uno spazio di lavoro, dunque, deve essere progettato non solo per ottimizzare l’ambiente, ma per mettere al centro i propri dipendenti, con i loro bisogni e le loro esigenze.
Dove intervenire per raggiungere il benessere organizzativo
Prima di definire i fattori su cui intervenite per ricevere il massimo risultato da un luogo di lavoro occorre sottolineare quanto sia fondamentale adottare un approccio di progetto più che realizzativo.
Con approccio di progetto si intende un nuovo modo di intervento sulla costruzione di un ufficio, una visione che parte dal bisogno e che arriva all’allestimento e alla verifica degli spazi aziendali.
Senza un progetto si rischia di creare luoghi di lavoro magari anche esteticamente belli, ma non funzionali alle reali esigenze delle aziende.
Il progetto rappresenta la vera sfida delle aziende, che devono andare oltre la visione dell’ufficio tradizionale e non limitarsi alla componente estetica.
Un progetto completo mira a studiare anche ogni singolo fattore che può influenzare le performance aziendali, come gli spazi, i quai devono promuovere la connessione e la condivisione, senza dimenticare il design, la qualità dell’aria interna, l’illuminazione, l’acustica e la disposizione degli interni.
Non solo, anche la mobilità gioca un ruolo fondamentale nella progettazione di un ufficio.
Secondo un sondaggio condotto da CBRE , l’85% delle persone coinvolte prevede di vedere un aumento della mobilità sul posto di lavoro attraverso uffici che promuovono la collaborazione e che favoriscono gli spostamenti. Questo riguarda anche chi lavora da remoto, il quale deve essere comunque integrato all’interno dell’esperienza in azienda.
Tutti questi fattori influiscono direttamente sul benessere dei dipendenti e se ben curati possono aumentare la concentrazione e la qualità della vita delle persone, traducendosi anche in risultati economici concreti per il successo delle aziende.
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