30 Novembre 2021
A cura di: Redazione IVM

“Comfort, innovazione, flessibilità e benessere: ecco la mia idea di ufficio del futuro”

Tempo di lettura: 6.3 mins
ufficio del futuro
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“Il design per me è una ricerca infinita ed esasperata verso il giusto equilibrio tra estetica, comfort, forma e funzione”. Parola di Stefano Bigi, designer affermato e fondatore di “Stefano Bigi Design Studio” che si racconta e ci racconta i nuovi orizzonti della progettazione per l’ufficio del futuro capace di affrontare al meglio l’evoluzione del mondo del lavoro.

 

Qual è lo scenario in cui si trovano ad operare oggi le grandi aziende?

In uno scenario in continua mutazione anche il mondo del lavoro si trova ad essere oggi più che mai completamente scombussolato. Adattarsi a tutti questi cambiamenti non è facile. C’è chi lavora in presenza, chi da remoto dalla propria abitazione o chi ancora cambia modalità secondo i bisogni o il volume di lavoro da svolgere. Le grandi sfide di oggi e di domani saranno quelle di poter essere sempre più flessibili offrendo ai propri lavoratori soluzioni concrete, pratiche ed intelligenti.

 

La parola chiave sarà dunque “flessibilità”, nell’ottica di una visione “human centric” con al centro i bisogni dei lavoratori….

Con la pandemia e la globalizzazione il fattore umano si è ritrovato più che mai al centro del dibattito lavorativo. Considerato il cambiamento delle nostre abitudini e che la frontiera tra il lavoro in presenza e quello da remoto non sembra avere più reali barriere, credo sia opportuno ripensare la nostra visione del lavoro in azienda. Ed è una vera e propria opportunità a livello creativo!

Qualche anno fa con l’arrivo degli Open Space esisteva già una tendenza a voler aprire lo spazio lavorativo verso qualcosa che potesse introdurre a una visione di lavoro più aperta e partecipativa.

Nella realtà le persone hanno anche bisogno di potersi concentrare e lavorare da sole. Questa differenza nel modo di lavorare dovrà essere sempre più flessibile. Le soluzioni intelligenti per favorire queste varie modalità lavorative sono costantemente in evoluzione.

 

Insomma, parliamo di un approccio “open” in cui la persona e lo spazio risultano essere in perfetta sinergia…

Esatto. Ho avuto personalmente l’occasione di lavorare in vari ambienti. Prima in un grande gruppo industriale in Francia, adesso come designer nel comfort della mia casa. Da queste esperienze ho potuto valutare ogni vantaggio e svantaggio. Per questo, oggi quando mi trovo a seguire progetti con grandi e piccole realtà sono ancor più consapevole dei cambiamenti e delle evoluzioni delle dinamiche interne alle aziende.

Le aziende dovranno capire sempre di più quanto sia importante l’ambiente di lavoro per garantire il benessere e la produttività dei propri lavoratori.

 

Nel concreto come deve e può cambiare l’ambiente?

Ho ben presente che le aziende a volte devono fare i conti con budget limitati, considerati tutti i costi che devono affrontare, ma bisognerebbe aprire una piccola finestra mentale per capire che un lavoratore che sta bene in azienda lavora meglio e, sentendosi bene, rende di più. Questo passo potrà concretizzarsi non solo tramite l’ambiente d’ufficio ma anche attraverso gli arredi che lo compongono e che il lavoratore utilizza quotidianamente, dal comfort ergonomico della sua sedia alla scrivania, arrivando a nuovi elementi che gli permetteranno di poter eseguire ogni compito usando le varie soluzioni fisiche e tecnologiche che potrà offrire l’azienda.

 

Quindi appare ancor più evidente l’importanza di far coesistere il comfort con l’esigenza di innovare quando si progetta un ufficio…

Comfort e innovazione non solo devono andare di pari passo, ma sono più che mai fondamentali nel mondo della progettazione d’ufficio. Un filo rosso che ho riscoperto anche quando – insieme al mio amico e tecnico Piergiorgio Mikula – abbiamo creato con IVM il nuovo concept SMART SOLUTION. Oltre il design puro, si sono aggiunti a questa sfida: comfort, praticità nell’uso quotidiano, colori stimolanti nei prodotti, approccio sostenibile.

 

Un filo rosso che tiene conto anche della tecnologia.

In che modo questa ha influenzato la progettazione degli spazi dell’ufficio per migliorare il benessere e le performance dei dipendenti? E con questo, come è cambiato il ruolo degli elementi di arredo dell’ufficio?

La tecnologia nel mondo dell’ufficio ha da sempre influenzato il modo di vivere e lavorare, accelerando processi e impattando sullo svolgimento delle attività quotidiane.

Se prima la tecnologia era vista come uno strumento al servizio del lavoratore, oggi ci troviamo di fronte a una nuova dimensione in cui assume un ruolo più ampio, integrandosi completamente nell’ambiente d’ufficio, assecondando i bisogni dei lavoratori.

 

Si prospetta uno scenario complesso fatto di sfide, restrizioni, ma anche opportunità. Nel ruolo di office designer come fornisce supporto alle aziende?

Dall’esperienza maturata nel cuore del mobile di lusso e nello sviluppo di prodotti per la casa – con un’attenzione continua sul dettaglio e il comfort – ho acquisito un know-how che mi ha permesso di sviluppare una nuova visione dell’ufficio, più dinamica, confortevole, inclusiva.

Ho potuto costatare quanto il mondo delle aziende richieda molto di più nello sviluppo di nuovi prodotti, talvolta trovandomi a sviluppare concept di altissima qualità con budget molto ristretti. Questo mi ha permesso di allargare ulteriormente la mia visione di designer scatenando in me una serie di idee stimolanti. Oggi propongo questa visione alle aziende che sono pronte ad accettare nuove sfide e ad abbracciare il cambiamento, come IVM, con la quale abbiamo vissuto un’esperienza stimolante che ci ha portato a realizzare prodotti decisamente poco omologati. E siamo solo all’inizio, altri prodotti che usciranno nei prossimi mesi offriranno nuove soluzioni progettuali.

 

Potrebbe raccontarci il suo approccio progettuale per garantire il benessere dei lavoratori?

Pensare fin dall’inizio ai reali bisogni dei lavoratori significa farsi le domande giuste: cosa usano di più? Per quale motivo? Cosa serve realmente, cosa è superfluo? E se i bisogni fisici dell’ufficio di un’azienda dovessero stravolgere completamente tutta la sua organizzazione da un giorno all’altro? Come si può gestire questa situazione?

Questo è il mio punto di partenza quando sviluppo un progetto di office design, sia che si tratti di piccole aziende, che di realtà più strutturate.

Alle persone non è più richiesto di adattarsi alle soluzioni che compongono l’ufficio, ma devono essere queste ultime ad adattarsi ai bisogni dei lavoratori. Il mondo si muove di continuo, dobbiamo essere capaci di poterci muovere quanto lui.

 

BIO

Nato nel 1974, Stefano Bigi è cresciuto tra Francia e Italia. Anche grazie alle sue doppie origini culturali, ha acquisito un gusto per lo chic e il bello. Dopo aver studiato al Liceo Artistico, ha iniziato una carriera nel web design all’interno di una SSII (Société de services et d’ingénierie en informatique), senza mai smettere di disegnare divani, sedie ed oggetti.

Per questo motivo, a 31 anni ha deciso di vivere per la sua passione: progettare mobili e oggetti decorativi.

Dal 2005 si è stabilito a Milano e ha fondato la sua società: Stefano Bigi Design Studio.

 

Scopri di più su Stefano Bigi in questo video

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