31 Gennaio 2022
A cura di: Redazione IVM

Fiducia, ambiente e benessere tra gli ingredienti per diventare un “great place to work”

Tempo di lettura: 3.8 mins
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Investire nella cura dell’ambiente di lavoro e negli spazi vissuti dalle persone diventa per molte imprese un elemento di valore aggiunto e di riconoscibilità.

La cultura, la visione, i valori e le politiche aziendali completano la cornice, contribuendo a generare uffici “belli” e performanti in cui il lavoratore possa sentirsi un vero protagonista.

Questi alcuni degli elementi al centro della ricerca di Great Place to Work, company leader nell’analisi del clima aziendale e dell’employer branding, che ogni anno stila la classifica delle migliori aziende al mondo in cui lavorare (World’s Best Workplaces).

L’ultimo ranking risale allo scorso ottobre e vede il Bel Paese al 2° posto in Europa, dietro solo al Regno Unito, per numero di filiali premiate, ben dodici.

Un traguardo che inquadra le aziende italiane tra le realtà che più hanno saputo perseguire il cosiddetto benessere organizzativo, partendo anche dalla riprogettazione dei propri uffici, con concept innovativi, dinamici e flessibili.

Fonte e diritti dell’immagine: Great Place to Work® Italia

Guarda la classifica completa

Guarda la classifica italiana

100 paesi coinvolti, 7500 indagini effettuate, oltre 3 milioni di risposte ottenute e 20 milioni di collaboratori rappresentati

 

IL BENESSERE AL CENTRO DELLA RICERCA

Tra i parametri più rilevanti ai fini della ricerca emerge in particolare la capacità di coniugare perfettamente l’aspetto estetico-strutturale degli ambient aziendali con i bisogni dei lavoratori, nell’ottica di una progettazione “human centric”.

È una teoria consolidata. L’ambiente, gli spazi, il design e l’arredamento degli uffici impattano sul benessere e le performance delle persone.

Benessere che, secondo quanto riportato in un articolo della Harvard Business Review, nel 2022 sarà la metrica di riferimento da analizzare per perseguire un’adeguata employee satisfaction.

Sul fronte degli investimenti numerose aziende si stanno già muovendo in questa direzione.

I dati di un sondaggio di Gartner condotto nel 2020 su 52 dirigenti HR negli USA evidenziano che il 94% delle aziende statunitensi ha fatto investimenti significativi nei loro programmi di benessere.

 

 

COME PROGETTARE UN “GREAT PLACE TO WORK”

C’è un legame profondo tra l’ufficio, con tutte le sue componenti, e le persone.

Le aziende capaci di coltivare questo legame possono ambire a diventare “grandi posti di lavoro”.

Non è solo questione di design. Costruire uno spazio in cui sia piacevole lavorare è frutto anche di una progettazione orientata alle persone, all’innovazione e alla sostenibilità, in una dimensione di credibilitàrispettoequità e FIDUCIA.

Ogni componente progettuale dell’ufficio può, infatti, avere un impatto positivo o negativo sulle persone.

Una ricerca scientifica pubblicata su ScienceDirect mostra in maniera schematica questa teoria, evidenziando sette categorie che compongono l’ambiente fisico dell’ufficio in correlazione con dieci indicatori di salute mentale.

Componenti progettuali:

  • design dell’ufficio;
  • luce artificiale e luce naturale;
  • rumore, acustica e privacy;
  • qualità dell’aria interna e ventilazione;
  • comfort termico e temperatura;
  • biofilia, vista, verde e piante;
  • Estetica, atmosfera, sensazioni e colori.

Indicatori di salute mentale:

  • benessere;
  • produttività;
  • stress;
  • depressione;
  • impegno;
  • concentrazione;
  • fatica umore;
  • qualità del sonno;
  • umore;
  • burnout.

 

Fonte: ScienceDirect (The physical office workplace as a resource for mental health – A systematic

scoping review)

Ecco che allora la progettazione assume una dimensione più ampia, mettendo in relazione la persona con tutte le componenti dell’ambiente di lavoro, tangibili e intangibili.

 La sfida per le imprese del futuro sarà dunque costruire luoghi di lavoro “people oriented” che abbiano un impatto positivo sulle persone e, pensando oltre i confini tradizionali, anche sulle comunità e sulle società.

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