20 Dicembre 2021
A cura di: Redazione IVM

Office design: tendenze e soluzioni per spazi lavorativi più sostenibili

Tempo di lettura: 3.8 mins
design biofilico
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Consapevoli o no, viviamo nell’era dell’“indoor generation”, ovvero di quella generazione che spende gran parte del proprio tempo in spazi chiusi.

Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo “Ambient Air Pollution: a global assessment of exposure and burden of disease”, nelle nazioni più industrializzate le persone trascorrono circa il 90% del loro tempo in ambienti al chiuso, con conseguente riduzione dell’esposizione alla natura e ripercussioni negative sul benessere fisiologico e psicologico.

Questo rappresenta un problema a livello globale, al punto che la già citata OMS parla di Sick Building Syndrome, la cosiddetta Sindrome dell’edificio malato – SBS.

Negli ultimi anni gli impatti economici e sociali di questo fenomeno hanno portato molte imprese ad adottare politiche comportamentali più eco-friendly, a riprogettare i propri uffici con strutture e concept pensati per garantire il benessere dei lavoratori e ad implementare soluzioni innovative introducendo la natura all’interno o all’esterno dei propri spazi.

Tra queste, ha destato particolare interesse nel mondo del design e progettazione d’uffici quella introdotta dal già noto architetto Clive Wilkinson: park.

park

PARK: Un’oasi naturale per il benessere dei lavoratori

Nel concpet di Wilkinson, “park” è un luogo dove i dipendenti possono ritrovare la propria serenità, ricaricarsi psicologicamente e fisicamente e vivere un’esperienza multisensoriale a contatto con la natura.

Una vera e propria oasi con aree lounge per il relax dei dipendenti, meeting tables per riunioni a cielo aperto e aree relax del tutto rivoluzionarie.

Alcuni esempi di questa soluzione sono l’ufficio di Twitter a San Francisco, che include un parco sul tetto della sede di quasi mezzo acro, oltre che aree lounge e uno spazio dedicato agli eventi. Oppure la sede centrale della PepsiCo a Purchase, New York, sita in un contesto paesaggistico totalmente immerso nella natura.

L’adozione di queste soluzioni evidenzia benefici tangibili sia per i dipendenti che per le aziende, con quest’ultime che possono contare su dipendenti più felici, soddisfatti e dunque più performanti.

In uno studio pubblicato da Indeed nel 2021 sui benefici del lavorare a contatto con la natura ne vengono evidenziati in particolare sei:

  • Aumenta la felicità e l’umore
  • Migliora i livelli di energia
  • Allevia i livelli di stress
  • Permette di resettare il cervello e ritrovare la concentrazione
  • Contribuisce a mantenersi in salute
  • Rafforza la memoria

 

Design biofilico e connessione con la natura

Portare la natura all’interno degli uffici è una soluzione già nota, ma negli ultimi anni, data anche la necessità di una transizione ecologica globale, ha vissuto un forte trend a rialzo.

I dati di mercato mostrano un interesse per la materia cresciuto del 7.500% negli ultimi 10 anni.

Dalla nascita del movimento della bioedilizia, all’inizio degli anni ’90, si registra un’ascesa i cui picchi più alti li stiamo vivendo proprio ora. Siamo di fronte ad un periodo storico post pandemico in cui le imprese avvertono ancor di più l’esigenza di cambiare, di esplorare nuovi mondi, di adottare nuovi approcci progettuali nei propri uffici, focalizzandosi principalmente sulla sostenibilità e il benessere dei lavoratori.

Fonte: explodingtopics.com

Un trend che è diventato anche una leva decisiva nella scelta lavorativa delle persone.

Secondo il rapporto “The Global Impact of Biophilic Design in the Workplace”, un terzo (33%) degli impiegati afferma che il design di un ufficio influenzerebbe la loro decisione di lavorare in una azienda.

Il design biofilico comporta la creazione di ambienti progettati in maniera tale da promuovere una connessione tra uomo e natura.

Un approccio progettuale già introdotto nel ThinkLab (vedi articolo Elementi chiave e trend emergenti per progettare uffici “green”) e che tratteremo più approfonditamente nella prossima pubblicazione evidenziando quattordici modelli di progettazione biofilica.

NdR

Il termine ‘biofilia’ è stato coniato per la prima volta dallo psicanalista Erich Fromm (The Heart of Man, 1964), per poi, più tardi, diventare popolare grazie al biologo Edward Wilson (Biophilia, 1984).

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