TAKE YOUR BRAIN BREAK

Sappiamo tutti quanto la tecnologia sia sempre più presente, nella vita come nel lavoro.
Posto che da una parte può supportarci nell’operatività delle nostre mansioni, dall’altra, se non gestita efficacemente, può rilevarsi controproducente e influire negativamente oltre che sul benessere della persona anche sul rendimento lavorativo.
Oltretutto, il recente incremento esponenziale di meeting e call virtuali dato dall’emergenza pandemica, ha aumentato l’esposizione a strumenti digitali e reso ancor più evidente questo rischio.
La tecnologia non è la sola ad aver cambiato gli schemi del lavoro, anche gli uffici hanno subito dei cambiamenti.
Le esigenze sanitarie post pandemiche hanno costretto le aziende a riorganizzare i propri spazi di lavoro sulla base di direttive di distanziamento per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Da possibili ambienti inclusivi e di interazione sociale, i nuovi uffici, se non progettati attraverso un preciso concept, rischiano di compromettere il senso di appartenenza dei lavoratori e la loro esperienza in azienda.
La domanda da porsi diventa quindi: “Quali strategie adottare per rendere gli uffici dei luoghi più produttivi che mettano al centro il benessere delle persone?”.
LA PAUSA COME ELEMENTO DI VALORE PER UNA MAGGIORE PRODUTTIVITÀ
Quando si parla di benessere dei lavoratori si pensa subito alla pausa come momento di incontro e scambio con i propri colleghi. Una pausa che può a tutti gli effetti diventare un elemento di valore per una maggiore produttività.
Questa tesi è stata validata anche da una recente ricerca presentata da Microsoft, che analizzando l’attività delle onde celebrali di un campione di lavoratori, ha evidenziato come le pause abbiano un impatto positivo sul benessere delle persone.
Lo studio si è concentrato sull’esigenza di alternare alle riunioni aziendali momenti di pausa programmati, che se non previsti possono generare conseguenze negative, a partire dall’accumulo di stress inficiando direttamente sulla produttività delle persone.
Fonte: Microsoft
Dallo studio si evidenzia in particolar modo come:
- Le pause permettono al cervello di “resettarsi”, riducendo il rischio di un eccessivo accumulo di stress;
- Le serie continue di meeting possono ridurre la capacità di concentrazione e il coinvolgimento delle persone;
- Il passaggio da una riunione all’altra può rappresentare un’ulteriore fonte di stress.
Nello specifico, Microsoft allerta sull’aumento del tempo trascorso in collegamento a riunioni telematiche, argomento che accomuna migliaia di lavoratori provenienti da tutti i settori.
Secondo il Work Trend Index proprio dell’azienda americana, che studia l’evoluzione dei trend del mondo del lavoro, nel 2020 il tempo trascorso nei meeting è aumentato sensibilmente, arrivando quasi a triplicare il dato dell’anno precedente.
Di fronte a questo scenario le aziende sono chiamate a intervenire migliorando da una parte la qualità delle proprie riunioni e dall’altra prevedendo specifici momenti di pausa per permettere ai lavoratori di essere più performanti.
AREE RELAX O BREAK PER IL BENESSERE DEI LAVORATORI
Quindi, alla luce di queste evidenze, se da una parte la pausa rappresenta un fattore per ricaricare le energie ed essere più produttivi, dall’altra le organizzazioni devono essere in grado di valorizzarla, creando spazi di lavoro specificatamente progettati per favorire momenti di relax e di interazione sociale.
La progettazione di aree relax o aree break costituisce il primo tassello per le aziende che intendono far della propria struttura un luogo di lavoro inclusivo e volto alla produttività.
Oltre a risaltare la componente imprescindibile del design, queste offrono diversi vantaggi:
- Aumentano il senso di appartenenza dei lavoratori
- Danno un’identità precisa all’azienda
- Rendono i dipendenti più felici e soddisfatti
La vera sfida delle aziende sta dunque nell’adottare un approccio strategico di progetto che risponda ai reali bisogni ed esigenze dei lavoratori.
Leggi anche quest’articolo per scoprire come progettare un’area relax di design.
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