Verso l’hotelificazione dell’ufficio

Mentre assistiamo ad un esponenziale incremento dell’hybrid working, l’ufficio si prepara ad abbandonare definitamente i suoi schemi rigidi per venire incontro a nuove strategie delle imprese, nuovi bisogni e abitudini delle persone, ponendo aziende e lavoratori al centro di una necessaria ed inevitabile rivoluzione.
Il lavoro di oggi è dinamico, decentralizzato. Le persone si muovono sempre più fluidamente tra uffici e spazi diversi, prenotando le proprie postazioni in modalità agile e connessa, rafforzando la consapevolezza sull’importanza dell’ambiente d’ufficio, del comfort e del benessere. I dipendenti sono sempre più alla ricerca di un lavoro che dia valore al loro tempo e alla loro salute.
E così progettisti, designer e architetti stanno progressivamente implementando un approccio di hotelificazione degli uffici: prendono sempre più vita ambienti pensati ad hoc per il benessere dei lavoratori per attrarre, coinvolgere, condividere e ispirare. Ma nascono anche soluzioni flessibili “commute-oriented”, ovvero a misura di pendolari, per incoraggiare la loro produttività e aiutarli a sentirsi “a casa”, stimolando la forza lavoro e massimizzando l’efficienza.
Secondo il Microsoft Work Trend Index, l’85% dei dipendenti sarebbe motivato a recarsi in ufficio per costruire e rafforzare le relazioni con i propri collaboratori e condividere con loro momenti di collaborazione e svago.
Di fronte a questo scenario l’ufficio assume ancor di più una rilevanza strategica. Da semplice “luogo di lavoro” si trasforma in un aggregatore di esperienze e di relazioni, un insieme di spazi in cui “stare bene” e poter esprimere la propria personalità, siano essi aree break, relax, welcome o meeting.
Da qui l’importanza di progettare uffici globali in cui progettualità, design e creatività diventano gli strumenti per dar vita a nuove aree operative dedicate ad attività diverse, ognuna con il giusto equilibro tra condivisione, funzione e privacy.
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